Ebbene si, nel frattempo ci siamo sposati… in Norvegia!
Questa ve la devo raccontare.
Da sempre Daniela, la compagna della mia vita, sa che il mio sogno è andare a visitare i paesi nordici e la Norvegia in particolare. Così a Natale del 2015 mi regala un viaggio in Norvegia da fare in occasione del mio 50° compleanno a gennaio 2016. Fantastico!
Nei giorni successivi mi viene in mente di organizzarle una sorpresa: ci sposiamo in Norvegia! Da un po’ di tempo continuiamo a dirci che dovremmo sposarci, e questa potrebbe essere un’occasione particolare, considerato che vengono in viaggio anche Alessandro, nostro figlio, e Cristina la nostra amica che da sempre diciamo che avrebbe officiato il nostro matrimonio (si, si può fare in Italia).
Così mi attivo e nei primi giorni di gennaio inizio a telefonare e scrivere mail al consolato della Norvegia a Milano, in ambasciata a Roma, ecc. Mi rispondono
dicendomi che devo contattare direttamente il municipio del comune dove intendo sposarmi, per sapere esattamente la procedura da seguire e i documenti necessari. Così contatto telefonicamente il municipio di Tromsø, una delle città dove avremmo fatto tappa. L’impiegato che mi risponde inizia ad elencarmi i documenti necessari e man mano che procede inizio a rendermi conto che non sarà semplice riuscire a recuperare tutto in pochi giorni…
Il 4/1/2016 scrivo una mail al comune di San Pietro Vernotico per chiedere il mio estratto dell’atto di nascita che nel giro di 24 ore mi viene spedito via PEC. Poi cerco di ottenere lo stesso documento per Daniela e qui iniziano le difficoltà perché ovviamente non ho una delega. A questo si aggiungono altri contrattempi per cui mi rendo conto che essendo oramai il 10/1/2016, e dovendo partire di lì a pochi giorni, non ho più il tempo necessario per fare tutti i documenti utili.
Sconsolato confesso a Daniela quello che avevo cercato di fare senza però riuscirci, e lei molto teneramente mi consola ringraziandomi comunque per averci provato.
Dopo qualche giorno, il 20/1/2016 partiamo per la Norvegia facendo la prima tappa, e notte, ad Oslo. La mattina dopo mio figlio mi chiede di accompagnarlo all’Hard Rock Cafe di Oslo per comprare una t-shirt da aggiungere alla sua collezione, e così facciamo mentre Daniela e Cristina fanno un giro in città per negozi, o almeno così dicono…
Il pomeriggio del 21/1 partiamo per Tromsø, dove passiamo una notte e la giornata successiva, per poi ritirare l’auto noleggiata per raggiungere Alta, nostra meta per cercare di “catturare” l’aurora boreale. Tutti quelli con cui parliamo ci paventano un viaggio particolarmente impegnativo e rischioso da Tromsø ad Alta a causa del buio che sopraggiunge presto (per darvi un idea, il sole sorgeva alle 11.00 e tramontava alle 14.30) e delle strade ghiacciate. Ci parlano anche di camionisti dell’est Europa particolarmente spericolati, capaci di farti uscire di strada pur di sorpassare… Ci fanno intimorire e così decidiamo di “spezzare” il viaggio fermandoci più o meno a metà strada. Passiamo un pomeriggio e una notte in un piccolo albergo sulla strada, ad Havnnes, dove poco prima avevamo incrociato delle renne che brucavano degli arbusti a pochi metri dalla strada. Per inciso, le strade è vero che sono totalmente ghiacciate ma l’auto che avevamo noleggiato era dotata di adeguati pneumatici con una tenuta di strada perfetta. E i “temibili camionisti dell’est Europa” fortunatamente non li abbiamo incrociati…
Il 23/1 arriviamo in auto ad Alta, precisamente a Gargia Fjellstue. Siamo fortunati e la stessa sera riusciamo a vedere l’aurora boreale, anche se purtroppo sarà l’unica a causa delle condizioni meteorologiche poco favorevoli nei giorni successivi.
Il 24/1 partiamo per visitare Capo Nord, ma purtroppo a pochi km dalla meta veniamo fermati perché la strada è stata chiusa a causa di una tormenta che la rende ancor più pericolosa. Sono deluso e, mentre torniamo verso Alta, dico ai miei compagni di viaggio che la mattina dopo alle 6.00 in punto sarei ripartito con destinazione Capo Nord. Chi c’è c’è! Cristina chiede allora di poter tornare indietro nel punto in cui c’è la sbarra che blocca il passaggio per poter fare almeno una foto. Così facciamo.
Una volta scesi dall’auto per fare le foto, Daniela si avvicina e mi consegna un biglietto. Lo apro e… Sorpresa! C’è la partecipazione delle nostre nozze previste per la mattina dopo ad Alta! Così scopro che il giorno dopo 25/1/2016 ci saremmo sposati (quindi non saremmo potuti ritornare a Capo Nord).
Inutile dire che la felicità e la sorpresa sono state indescrivibili!
Anche lei aveva avuto la mia stessa idea ed è riuscita a concretizzarla. Tanto che la famosa passeggiata ad Oslo in giro per negozi era stata in realtà una scusa per poter andare a ritirare in municipio alcuni documenti necessari per completare la pratica del matrimonio. Comunque dobbiamo ringraziare una persona senza la quale il matrimonio non sarebbe stato possibile: Enrica, interprete e mediatrice culturale che vive ad Oslo e che aveva preso a cuore il “nostro sogno”. Grazie grazie grazie Enrica! (se avete bisogno del suo contatto, scrivetemi).
Il mattino dopo ci siamo preparati per andare in tribunale ad Alta (a differenza dell’Italia i matrimoni civili in Norvegia si celebrano in tribunale, non in municipio). Ad attenderci c’è Ingrid, giovane magistrato preposto a celebrare le nostre nozze. Simpatica e cordiale, ci confessa che siamo la prima coppia di italiani che unisce in matrimonio, è quindi anche lei emozionata quanto noi.
Poi appena avrò un po’ di tempo vi racconterò il resto con qualche dettaglio in più…
Edit: purtroppo sono costretto a bloccare i commenti e le richieste di informazioni, anche perché comunque non riuscirei a leggere il vostro commento immerso in centinaia e migliaia di messaggi spam. Se avete bisogno contattatemi tramite Instagram, Facebook, Twitter. Mi spiace…